Tralasciando il titolo per cui sembra che "Gamberale" sia un libro e non un'autrice, devo dire che sono piuttosto sorpresa da questa cara signora (o signorina? Oh, poco importa.)
Partiamo dall'inizio.
Abbiamo Chiara, la nostra protagonista, e tutte le sue certezze sono crollate. Quelle cose a cui prima si appigliava e quasi per cui cambiava non ci sono più. Lasciata da Suo Marito, in una casa a Roma che non vuole, lontana dalla sua famiglia, dalla sua casa in campagna a Vicarello e a tre pomodori di distanza da quella dei suoi, licenziata dalla rivista per cui teneva la rubrica settimanale "Pranzi della domenica" dopo essere stata sostituita dalla posta del cuore di una certa Tania Melodia, vincintrice morale dell'ultima edizione dei Grande Fratello. Fino a quando la sua analista non le lancia una sfida. Un gioco, qualcosa per tenerla impegnata per un mese intero e magari aprirle gli occhi. E Chiara inizia a giocare. All'inizio non capisce il senso di questo gioco: ogni giorno, per dieci minuti, deve fare qualcosa che non ha mai fatto in trentacinque anni di vita. Qualunque cosa e soltanto per dieci minuti al giorno. Una sciocchezza, direte voi, una cosa da nulla. Eppure quella sciocchezza inizia a cambiare Chiara, le fa aprire gli occhi su ogni piccolo problema della sua vita, su Suo Marito, su quella Roma che prima odiava e sentiva così poco sua, su quelli aggettivi possessivi che tanto usa, su sua madre e quello che si è lasciata indietro. Solo grazie ad uno smalto, un pannolino, il silenzio...